Stefano Costa rated Sotto gli alberi di Udala: 5 stars
Sotto gli alberi di Udala by Chinelo Okparanta
Figlia unica e rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni Sessanta, la giovane Ijeoma viene affidata …
I'm an archaeologist, I love to read speculative fiction and feminist works (and why not both?), particularly from Africa.
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Figlia unica e rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni Sessanta, la giovane Ijeoma viene affidata …
Content warning spoiler
There are separate parts of this book that have their own identity. When reading through the final chapters I wondered if this was really the same book I had started a few weeks earlier. This is to say, the protagonists have a powerful way of growing up and becoming something different as the story progresses.
What stuck with me the most was how Ifemelu was "not Black" until she arrived in the USA.
La brevità fa di questo libro un coltello ancora più affilato. La crudeltà di tutto è immensa, dalla famiglia, all'amore impossibile, al dominio coloniale, all'impossibilità di conunicare alla tragica morte dell'immortalità.
Lettura abbastanza pesante, sia per il linguaggio ricercato e merlettato sia per la ripetitività del discorso, ma qualche passaggio gradevole nella scoperta dei luoghi del protagonista. Francamente imbevibile tutto il resto, per quanto probabile genuina memoria romanzata del periodo.
Bellissimo, denso, multiforme, metaletterario, femminista, e infine tipograficamente appagante.
Il "making of" conclusivoè una ulteriore prova della grandissima Igiaba Scego. Mi stupisce che non ci sia scritta la parola "intersezionalità" nonostante il libro ne sia densamente intriso.
Quanti di noi scendendo oggi da un treno a Roma Termini ricordano i Cinquecento cui è dedicata la piazza antistante …
Very convincing, as reminiscing as it can be of "L'amica geniale" series that I read last year. The reel of emotions, high and low, the teenager protagonist goes through is both familiar to me and firmly foreign - because it is centered on female bodies and experiences of trauma. Naples is the permanent background, even though it's mostly in a dualistic perspective of rich versus poor parts of the city. I'm so happy that there are more books by Elena Ferrante I yet have to read. (I was going to write something totally different in Italian, but out of respect for the nice people here I forced myself to write in English.. the short comment above is not bad, just different from what I had in mind)
Una denuncia feroce, umana, precisa di chi ha scelto di mandare a morire una valle intera con i suoi abitanti. Un documento storico importantissimo che ripete in modo innegabile chi sono stati e chi sono i maledetti infami di cui l'Italia deve liberarsi ancora oggi.
I want to read Romanian authors since many years. Many authors live abroad and do not write in Romanian, but it's a good start.